Informativa | 01 | 09.30

La nuova ondata di lavoro per gli Uffici Tecnici Comunali a causa del Superbonus

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Tra i numerosi punti previsti dalla Legge di Bilancio per il 2022 recentemente approvata spicca la proroga del Superbonus fino a fine 2023.

Da un lato, questa mossa permette ai cittadini di avviare interventi di ristrutturazione importanti grazie agli sgravi fiscali; dall’altro, dà una spinta al settore economico dell’edilizia, con tutti i player coinvolti in questo campo.

Anche gli Uffici Tecnici Comunali si vedranno invasi da nuove ondate di lavoro. Questo renderà la gestione degli impegni ancor più onerosa e difficile. Soprattutto se l’archivio edilizio non è ancora stato digitalizzato.

La richiesta di accesso agli atti dopo il Superbonus: lo sforzo richiesto agli Uffici Tecnici Comunali

Le richieste di accesso agli atti dopo il Superbonus costituiranno un surplus di lavoro non indifferente per la Pubblica Amministrazione

Questo succede per più ordini di motivi:

  • la necessità dei professionisti di accedere agli atti per recuperare le pratiche edilizie
  • la possibile richiesta di informazioni e verifiche da parte dell’Agenzia delle Entrate
  • la generale difficoltà di accesso agli atti dei Comuni con un archivio ancora fortemente cartaceo

La necessità dei professionisti di accesso agli atti per recuperare le pratiche edilizie

Ogni volta che un privato si rivolge a un professionista per progettare e realizzare un intervento edilizio sfruttando il Superbonus, come prima cosa è necessario accedere agli atti per recuperare tutte le pratiche comunali relative al dato immobile

In questo modo, il professionista può:

  • verificare lo stato di consistenza autorizzato dell’immobile
  • confrontare la consistenza autorizzata con la consistenza di fatto
  • risolvere le eventuali discordanze dal progetto autorizzato con le dovute sanatorie

In altre parole, l’architetto accerta che l’immobile corrisponda a quanto depositato in comune per avere la base su cui dimostrare i propri interventi e la loro corrispondenza ai requisiti per ricevere il Superbonus.

La possibile richiesta di informazioni e verifiche da parte dell’Agenzia delle Entrate

Partiamo da un dato di fatto: il fabbricato su cui si richiedono Bonus o Superbonus non deve essere abusivo.

Oggi, il professionista non è più tenuto a dimostrare la regolarità dell’immobile e l’Agenzia delle Entrate non ha competenze in merito. Tuttavia, ciò che è certo è che, da parte di quest’ultima, verranno richieste informazioni e verifiche.

L’unico modo per avere queste informazioni è richiederle all’Ufficio Tecnico Comunale, unica entità che, al contrario dell’Agenzia delle Entrate, ha competenze in materia. Non solo: questi controlli non sono contemporanei alla realizzazione dei lavori, ma avvengono in ritardo anche di 2, 3 o 4 anni. Questo cosa significa? Facciamo un esempio.

Durante il blackout del luglio 1977, la città di New York è rimasta senza elettricità per quasi un’intera giornata. La conseguenza immediata furono disordini di vario genere, furti e omicidi. Ma 9 mesi dopo, andarono in tilt anche tutti i reparti di maternità.

Allo stesso modo, se oggi gli Uffici Tecnici Comunali sono sommersi da richieste di accesso agli atti, è verosimile pensare che nei prossimi anni, in occasione dei controllo da parte dell’Agenzia delle Entrate, la mole di lavoro sarà la stessa, se non addirittura maggiore.
È dunque necessario arrivare preparati a quel momento.

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La difficoltà di accesso agli atti

Quanto affermato fino ad ora è reso ancora più difficile dalla generale difficoltà di accesso agli atti tipica di quei Comuni che non hanno ancora digitalizzato le pratiche. Soprattutto quelle conservate nel proprio archivio edilizio.

Basti pensare che, di media, un Ufficio Tecnico conserva una quantità di pratiche edilizie pari a circa 1,5 volte il numero di abitanti e che le pratiche sono archiviate da almeno 80 anni.
Con questi ordini di grandezze, è evidente che la scarsa versatilità di un supporto come la carta complica il compito di recupero dei documenti quando necessario.
Soprattutto se il sistema di archiviazione utilizzato - come troppo spesso accade - non ha seguito una logica coerente e costante tale da rendere efficiente la ricerca.

Se a questo poi aggiungiamo:

  • la modifica degli identificativi catastali
  • il cambiamento della toponomastica
  • la mancanza di relazione tra l’intestatario della pratica edilizia e gli attuali proprietari degli immobili

ecco che l’immagine di un funzionario comunale costretto a vagare tra i faldoni impolverati dell’archivio è quantomai reale.

Tutto ciò comporta evidenti perdite di tempo e di soldi, giornate lavorative estremamente stressanti e scarsa capacità di assistere il cittadino. Allo stesso tempo, però, trasferire sul digitale una mole così significativa di documenti richiede un costo non indifferente per l’Amministrazione.

Anche in un contesto così complesso è tuttavia possibile trovare delle ottime soluzioni.

I vantaggi di scegliere Starch come partner

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Non tutti i sistemi e le società di digitalizzazione funzionano allo stesso modo. Il prodotto che proponiamo in Starch (ovvero, il nostro ArchiWeb Edilizia) offre alcuni indiscutibili vantaggi che ne fanno lo strumento ideale per tutti i Comuni. Anche e soprattutto in vista del lavoro extra richiesto dal Superbonus.

Infatti:

  • Caricamento e digitalizzazione avvengono in simultanea - Mentre l’Ufficio Tecnico carica le pratiche man mano che vengono richieste, la digitalizzazione di quelle più datate e non necessarie nell’immediato avviene in simultanea. Ovvero, non appena un documento viene digitalizzato, questo sarà subito disponibile nel gestionale comunale e tutti i dipendenti potranno agilmente accedervi da sistema.
  • Tutto è in cloud - In altre parole, non vi è la necessità di installare alcun tipo di applicazione o programma sui dispositivi comunali. Ogni pratica edilizia sarà consultabile semplicemente avvalendosi di una connessione internet. Inoltre, questo tipo di organizzazione rende più facile lo smartworking, poiché l’archivio è facilmente accessibile da qualsiasi computer o tablet.
  • Diluizione degli investimenti - Come detto in precedenza, l’operazione di digitalizzazione può essere molto onerosa per un’Amministrazione. Tuttavia, è possibile suddividere la mole di pratiche in pacchetti ed elaborare un piano pluriennale di transizione al digitale, diluendo i costi su un periodo di tempo più lungo.
  • Il nostro sistema è georeferenziato - Questo vuol dire che ogni pratica verrà collegata al punto sulla cartina in cui si trova l’immobile di riferimento. In questo modo, ovviamo a ogni difficoltà legata al cambiamento della numerazione civica e dei proprietari: con un solo clic sulla mappa, sarà possibile recuperare tutti i documenti relativi a un determinato immobile, senza vincolare la ricerca a un indirizzo o a un nome che, col tempo, possono mutare.

I costi della digitalizzazione: un problema a cui si può ovviare

La transizione digitale della PA può essere onerosa e incidere sensibilmente sul budget. Tuttavia, esistono esempi virtuosi di Comuni che hanno elaborato modalità di autofinanziamento decisamente smart. Scopri, ad esempio, la soluzione adottata dal Comune di Carrara per ovviare al problema!

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I quasi 4 decenni di esperienza diretta permettono a noi di Starch di proporci come partner ideale in questo delicato passaggio al digitale.

ArchiWeb Edilizia è frutto di 4 anni di sviluppo in cui 6 operatori informatici, 1 UX designer e oltre 1.000 consulenti hanno collaborato per mettere a punto una soluzione ottimale che rispondesse a tutte le possibili esigenze dell’Ufficio Tecnico Comunale.

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